La nocciola è il frutto, appartenente alla frutta secca, a guscio dell’albero del nocciolo, albero dall’aspetto cespuglioso.
Senza dubbio, le più famose e le più buone in tutto il mondo sono le nocciole del Piemonte IGP.
Coltivate nell’Alta Langa, ovvero nelle basse colline del Piemonte.
La pianta ha origini molto antiche ed è forte e tenace.
Rappresentando una fonte di energia sicura ed immediata, il nocciolo viene coltivato sin dall’antichità per i suoi preziosi frutti caratterizzati da un elevato valore nutrizionale.
Essendo un vero e proprio simbolo di benessere, i greci ed i romani amavano regalare questa pianta per fare un augurio.
La storia della nocciola del Piemonte nasce da un blocco commerciale che era stato imposto da Napoleone con il mercato inglese.
I pasticceri torinesi, tuttavia nella realizzazione dei dolci iniziarono a sostituire parte del cacao con la Nocciola delle Langhe.La miscela diede vita alla famosissima Gianduja.
La nocciola, inoltre, arriva in Piemonte tra l’800 ed il 900, quando fu dimostrato che la pianta in questione avrebbe garantito maggior produttività rispetto alla vite, data la sua forte resistenza alle infezioni dei parassiti.
Da li in poi la coltivazione è stata sempre più intensa a causa dell’elevata richiesta di questa frutta secca impiegata principalmente per la realizzazione di dolci.
Nel 1993 ottiene il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), grazie alla sua indiscutibile qualità che le conferisce una notevole importanza nell’economia e nella produzione dolciaria italiana.
Senza dubbio, le più famose e le più buone in tutto il mondo sono le nocciole del Piemonte IGP.
Coltivate nell’Alta Langa, ovvero nelle basse colline del Piemonte.
La pianta ha origini molto antiche ed è forte e tenace.
Rappresentando una fonte di energia sicura ed immediata, il nocciolo viene coltivato sin dall’antichità per i suoi preziosi frutti caratterizzati da un elevato valore nutrizionale.
Essendo un vero e proprio simbolo di benessere, i greci ed i romani amavano regalare questa pianta per fare un augurio.
La storia della nocciola del Piemonte nasce da un blocco commerciale che era stato imposto da Napoleone con il mercato inglese.
I pasticceri torinesi, tuttavia nella realizzazione dei dolci iniziarono a sostituire parte del cacao con la Nocciola delle Langhe.La miscela diede vita alla famosissima Gianduja.
La nocciola, inoltre, arriva in Piemonte tra l’800 ed il 900, quando fu dimostrato che la pianta in questione avrebbe garantito maggior produttività rispetto alla vite, data la sua forte resistenza alle infezioni dei parassiti.
Da li in poi la coltivazione è stata sempre più intensa a causa dell’elevata richiesta di questa frutta secca impiegata principalmente per la realizzazione di dolci.
Nel 1993 ottiene il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), grazie alla sua indiscutibile qualità che le conferisce una notevole importanza nell’economia e nella produzione dolciaria italiana.
Modalità di produzione delle nocciole
Il metodo utilizzato per produrre le nocciole piemontesi è la coltivazione “a cespuglio” e in casi rari coltivazione “a monocaule”.
Essa è coltivata ad altitudini comprese tra i 150 ed i 750 metri.
La raccolta, ormai esclusivamente meccanica, avviene tra fine agosto e settembre quando il frutto cade spontaneamente.
Poi, le nocciole vengono posizionate al sole per farle essiccare, prestando molta attenzione a proteggerle dall’umidità.
In alternativa vengono impiegati essiccatori che riproducono le condizioni dell’essicamento in modalità naturale.
Infine il prodotto verrà conservato in locali chiusi ed areati.
Essa è coltivata ad altitudini comprese tra i 150 ed i 750 metri.
La raccolta, ormai esclusivamente meccanica, avviene tra fine agosto e settembre quando il frutto cade spontaneamente.
Poi, le nocciole vengono posizionate al sole per farle essiccare, prestando molta attenzione a proteggerle dall’umidità.
In alternativa vengono impiegati essiccatori che riproducono le condizioni dell’essicamento in modalità naturale.
Infine il prodotto verrà conservato in locali chiusi ed areati.
Caratteristiche delle nocciole piemontesi
La raccolta delle nocciole avviene tra agosto e settembre viene utilizzata principalmente per la produzione di creme spalmabili, dolci e farine.
Le nocciole piemontesi sono immesse sul mercato sia intere con guscio, sia senza, sia tostate o ancora come granella o farina. Il tutto concesso dalla disciplinare.
Unica nel suo genere, presenta delle caratteristiche inconfondibili che la diversificano dalla altre nocciole.
La nocciola in questione si distingue dalle altre sia dal punto di vista estetico sia organolettico, infatti:
-la forma è sferoidale, ciò la rende estremamente facile da sgusciare tramite l’utilizzo di macchinari
-il guscio è medio-sottile, il colore è nocciola ma opaco e con molte striature
-la dimensione non è affatto uniforme, infatti possono variare da 17 a 21 mm
-il rivestimento del seme (perisperma) si stacca senza difficoltà dopo la tostatura
-la polpa è croccante e compatta
-l’aroma è delicato e dolce
– dotata di ottime condizioni di conservabilità, dato un minor contenuto di grassi
Le nocciole piemontesi sono immesse sul mercato sia intere con guscio, sia senza, sia tostate o ancora come granella o farina. Il tutto concesso dalla disciplinare.
Unica nel suo genere, presenta delle caratteristiche inconfondibili che la diversificano dalla altre nocciole.
La nocciola in questione si distingue dalle altre sia dal punto di vista estetico sia organolettico, infatti:
-la forma è sferoidale, ciò la rende estremamente facile da sgusciare tramite l’utilizzo di macchinari
-il guscio è medio-sottile, il colore è nocciola ma opaco e con molte striature
-la dimensione non è affatto uniforme, infatti possono variare da 17 a 21 mm
-il rivestimento del seme (perisperma) si stacca senza difficoltà dopo la tostatura
-la polpa è croccante e compatta
-l’aroma è delicato e dolce
– dotata di ottime condizioni di conservabilità, dato un minor contenuto di grassi
Proprietà organolettiche delle nocciole
Nelle nocciole piemontesi troviamo una significativa presenza di amminoacidi essenziali e vitamine E, inoltre risultano essere ricche di lipidi (oltre il 40% da acidi grassi monoinsaturi).
Il suo apporto calorico è pari a 700 Kcal per 100 g di nocciole secche.
Grazie a tutte queste caratteristiche, un consumo regolare di questa tipologia di nocciola è in grado di apportare effetti benefici per salute umana, infatti, consente di controllare il colesterolo cattivo, alzando quello buono ed evitando di avere problemi cardiovascolari.
Inoltre, è in grado di fornire agenti antiossidanti che rallentano l’invecchiamento dei tessuti cutanei.
Il suo apporto calorico è pari a 700 Kcal per 100 g di nocciole secche.
Grazie a tutte queste caratteristiche, un consumo regolare di questa tipologia di nocciola è in grado di apportare effetti benefici per salute umana, infatti, consente di controllare il colesterolo cattivo, alzando quello buono ed evitando di avere problemi cardiovascolari.
Inoltre, è in grado di fornire agenti antiossidanti che rallentano l’invecchiamento dei tessuti cutanei.
Gastronomia
La nocciola piemontese diventa un prodotto richiestissimo dalla scoperta del gianduia, che è appunto una miscela tra nocciole e cacao.
Si ritiene che essa raggiunga, infatti, la sua massima espressione insieme al cioccolato. Ingrediente fondamentale del gianduiotto e delle più famose creme spalmabile.
Impiegata molto in pasticceria, anche per realizzare torte o gelati o semplicemente per guarnire, sotto forma di granella.
Può essere consumata sia appena colta sia dopo l’essiccatura.
Può essere considerata davvero come la regina della frutta secca.
Si ritiene che essa raggiunga, infatti, la sua massima espressione insieme al cioccolato. Ingrediente fondamentale del gianduiotto e delle più famose creme spalmabile.
Impiegata molto in pasticceria, anche per realizzare torte o gelati o semplicemente per guarnire, sotto forma di granella.
Può essere consumata sia appena colta sia dopo l’essiccatura.
Può essere considerata davvero come la regina della frutta secca.